“Ho preso dentro di me alcune parti di te. La cosa mi ha cambiato e arricchito, e io la passerò ad altri.”
I. D. Yalom
Come ben sintetizza I. D. Yalom (2017), ciò che rende possibile il cambiamento in psicoterapia è la sinergia tra “idee – più – relazione”.
Idee, teorie, modelli, risultati di ricerca hanno una grande e indiscussa utilità, ma ciò rende tutto ciò vitale è la connessione intima tra le persone, la risonanza emozionale nel qui ed ora della relazione di ciò che viene comunicato con il linguaggio verbale e corporeo. La parola e il gesto vibrante.
Oltre ciò che si dice e si esprime c’è anche ciò che non si dice, c’è il blocco, c’è la pausa, c’è il vuoto. Il silenzio vibrante.
Tra comunicazioni assordanti e appenna percettibili ai sensi più attenti si crea la relazione in terapia, che nella sua essenza è un legame centrato sul cuore.
Da cuore a cuore nasce l’empatia, come incontro armonico e profondo tra persona e persona, come opportunità di comprensione delle ferite, come possibilità di condivisione e supporto all’apertura alla vita e allo sviluppo creativo del proprio potenziale.
Questo richiede che le persone si diano del tempo, perché nessuna accelerazione può produrre incontro vero.
Questo richiede che le persone si diano ritmo, come nelle danze, in un continuo alternarsi di rispettose fermate e coraggiosi movimenti verso l’altro, dove la genuina intenzione dell’incontro offre lo spazio per la naturale e inaspettata modificazione reciproca.
Questo modo di stare in relazione con l’altro porta con sé la difficile rinuncia al controllo, alla manipolazione, porta con sé la sospensione del giudizio. Questo modo di stare in relazione con l’altro è disponibilità a vedere e viaggiare insieme.
Seguire la naturalità del processo terapeutico, lasciando perdere i tentativi di previsione, aspettativa, prestazione significa trovare armonia con le leggi della natura, che si manifestano sagge e misteriose allo stesso tempo con blocchi, ristagni, movimenti vorticosi o leggiadri e piacevoli.
Significa prepararsi a diventare “mulini a vento per poter fluire nel cambiamento” anziché “muri per barricarsi nella paura e nella contrazione”.
Bibliografia:
Yalom I. D. (2017), Fissando il sole, Neri Pozza Edizioni, Vicenza.